Recensione di “Ippopotami e Sirene” di Eva Cantarella
In questo saggio la Cantarella si prefigge di confrontare l’aspetto del “viaggio” all’interno delle opere omeriche e di quella erodotea, andando anche ad analizzare le differenze dovute alla tipologia letteraria utilizzata dagli scrittori (racconto epico e trattato storico-antropologico), portandoci a capire chi potessero essere i possibili destinatari di quegli scritti e le motivazioni di alcune scelte. Per fare questo l’autrice si avvale in continuazione di esempi, con brani estrapolati dalle Storie piuttosto che dall’Odissea, svariando in vari macroargomenti che compongono i capitoli del libro.
Vengono quindi analizzate le caratteristiche greche e come si relazionavano questi coi cosiddetti “barbari”, si analizza la geografia, le credenze, le tipologie di società e di sistemi politici dei diversi popoli citati e si cerca di arrivare a discernere tra le cose vere, verosimili o immaginarie scritte dai due autori, cercando anche di dare una spiegazione del perché sia stata fatta quella scelta piuttosto che un’altra.
Come tutti i libri della professoressa Eva Cantarella, anche questo è facile da leggere e coinvolgente. E’ un’interessante lettura sia per chiunque abbia letto (o comunque conosca) gli scritti di Erodoto e di Omero, ma anche chi non avesse una formazione classica può comunque comprendere chiaramente la disamina dell’autrice, grazie ai già citati stralci tratti dalle fonti e grazie alla buona contestualizzazione che la Cantarella fornisce ad ogni ragionamento.
Per l’appassionato di Omero ed Erodoto, “Ippopotami e Sirene” può essere utile ad una maggiore comprensione delle loro opere, in quanto fa spostare l’attenzione su quando i due scrittori volessero “celare” dietro al “semplice” racconto epico e resoconto storico in cui cataloghiamo questi scritti.